20 Settembre, 2016


E’ stato uno dei tormentoni dell’estate, motivo di dibattito e scontro anche accesso tra chi li ha l’ha amata e chi li l’ha odiata. Tra chi vorrebbe vietarne l’utilizzo in alcuni luoghi e chi invece paga ogni settimana una esca per attirare mostri virtuali e clienti reali. Stiamo parlando di Pokémon GO, il primo videogioco per smartphone dedicato ai Pokémon, i personaggi inventati nel 1996 da Satoshi Tajiri e che hanno avuto in enorme successo soprattutto in tv e nei Game Boy.

In Italia è approdata il 15 luglio, anticipata da qualche appassionato che l’ha scaricata da store esteri ed è stata prodotta della Niantic, con un investimento da 30 milioni di dollari da parte di Google, Nintendo e The Pokémon Company.

Come funziona?

Realtà aumentata: si tratta dell’integrazione tra il mondo “reale”, mediato dagli schermi dei nostri smartphone, con dati aggiuntivi che con questa realtà possono intersecarsi. Come scrive Matteo Bordone per Internazionale “la realtà aumentata fino a pochi giorni fa è sempre stata una strada percorribile ma quasi del tutto deserta”, mentre la realtà virtuale (Oculus Rift o Google Cardboard) e i video 360 gradi cominciavano a muovere i primi passi.

Il giocatore di Pokémon Go è georeferenziato, tramite il gps e la connessione internet, e il gioco si può incrociare così con elementi esistenti al di fuori del gioco.
Il risultato è che per giocare bisogna muoversi, uscire di casa, cambiare strada rispetto a quella che siamo abituati a fare. E c’è chi, come succede al C.S. Mott Children Hospital, in Michigan, decide di usarlo come strumento di svago e di movimento per i piccoli pazienti. 

La mappa: In Pokémon Go, ogni giocatore è mostrato in una mappa, simile a quelle di Google Maps. Secondo un interessante articolo di Alberto Puliafito pubblicato da Wolf (una newsletter realizzata da DataMediaHub e Slow News) Pokémon sarebbe l’avamposto di Google per la guerra contro Facebook.

PokéStop: sono punti di controlli virtuali situati in posti precisi, dove nella realtà c’è un monumento o un luogo particolare: fontana, murales, giochi per bambini, chiese, parco, ospedale, qualunque cosa può essere un PokéStop…
Come vengono scelti? John Hanke, fondatore e CEO di Niantic, ha spiegato a Mashable che molte cose del gioco dipendono da Ingress, un famoso gioco per smartphone sviluppato nel 2012 da Niantic. E’ probabile che gli stessi portali scelti per Ingress siano ora PokéStop.
Una volta raggiunti i PokéStop vi permetteranno di trovare le pokéball, necessarie per catturare i Pokémon ed altri strumenti aggiuntivi: bacche per catturarli più facilmente, uova Pokémon da far schiudere. Per ottenere gli oggetti basterà toccare l’icona blu e far ruotare la foto del monumento (tonda) con uno swype (dito da sinistra a destra), fatto ciò vedrete comparire sul vostro schermo gli oggetti e toccandoli li raccoglierete.
Una volta usato un PokéStop diventerà di colore viola e non potrà essere usato finché non passeranno circa 5 minuti.

I Pokémon: Il loro sito ufficiale spiega che sono «creature di varie forme e dimensioni che [in un mondo immaginario molto simile a quello vero] vivono nella natura insieme agli esseri umani. La maggior parte dei Pokémon non parla ed è in grado di pronunciare solo il proprio nome». Il nome Pokémon deriva invece dalle parole inglesi “pocket monsters”, mostri tascabili.
Sono più di 700 e i più recenti ci sono dal giugno 2016, ma con Pokémon per ora è possibile catturarne 148 (dall’Italia?). Un giovane di 28 anni, di Brooklyn ha preso tutti i 142 Pokémon che ci sono negli Stati Uniti e ora sta girando il mondo per cercare quelli che gli mancano

Ogni tanto, sulla mappa della applicazione Pokémon Go compare un Pokémon, che il giocatore può provare a catturare: lo scopo del gioco è catturarne quanti più possibile, allenarli e usarli per partecipare a dei combattimenti con altri allenatori.
L’algoritmo usato da Niantic per gestire il gioco infatti fa sì che i Pokémon siano nello stesso posto per tutti i giocatori e tutti possono catturarlo (non scompare dopo che il primo utente lo cattura) e dopo alcuni minuti scompaiono per tutti.
Per catturare i Pokémon si lanciano le pokéball, più forte sarà l’allenatore (il giocatore) più facile sarà catturare Pokémon rari o più potenti.

Le palestre: Una volta raggiunto il livello 5 in Pokémon Go e scelta una squadra, potrai iniziare subito ad allenare i tuoi Pokémon e farli combattere nelle Palestre. Le Palestre sono Punti d’interesse (come i Pokestop) sparsi per il mondo che le squadre possono contendersi e guadagnare Pokemonete. Non è raro che i giocatori di una determinata zona decidano di creare gruppi Telegram o Whatsapp legati alla stessa squadra per conquistare una palestra.

Avvisi Pokémon Go: "Stai andando troppo veloce, non dovresti giocare se stai guidando" e "Non ti introdurre in luoghi pericolosi mentre giochi con PokemonGo"

I Pokemon possono apparire ovunque? La Niantic ha spiegato che i Pokemon non appaiono in autostrada e la applicazione stessa avverte al giocatore di non guidare e prestare attenzione al mondo al di fuori dello schermo.
In molti luoghi del mondo però questo avviso è stato reso esplicito da cartelli anche nel mondo reale, spesso fomentati da alcune bufale relative agli incidenti stradali imputati al videogioco, come il falso disastro stradale in Massachusetts.  O il video del blocco autostradale di una protesta Black Lives Matter, che secondo qualche bontempone sarebbe stato causato dall’apparizione di un leggendario Mewtwo.

Ci sono poi diversi casi di messa al bando della applicazione. Il primo appello lo ha lanciato il Museo dell’Olocausto di Washington, seguito poi dal Memoriale di Auschwitz-Birkenau: “L’ex campo di concentramento e di sterminio è soprattutto un luogo della memoria, di riflessione e di preghiera”, ha dichiarato Bartosz Baryzel, portavoce del Memoriale polacco. (Il Pokestop lì presente è stato poi rimosso, come come anche per il Memoriale di Hiroshima).
Pokemon è stato vietato in Iran: nel paese, contro i precedenti videogiochi sui Pokémon era già stata emanata una fatwa, una sentenza religiosa, che – tra le altre cose – si opponeva all’idea che fosse possibile accelerare le trasformazioni degli animaletti per renderli più forti, perché considerata un riferimento alla teoria dell’evoluzione. Abolhasan Firouzabadi, il capo dell’autorità iraniana che si occupa di internet, però, ha detto che il divieto è stato introdotto per ragioni di sicurezza.
Anche l’esercito israeliano ha vietato Pokémon Go per motivi di sicurezza: il gioco – sostiene l’esercito – attiva le fotocamere e i servizi di localizzazione del telefono, che potrebbero rivelare la posizione delle basi a una persona che sta osservando. Le forze armate americane hanno optato per avvertimenti più morbidi, limitandosi a dire che il gioco «non è autorizzato» in aree ad accesso ristretto.
C’è chi come il piccolo villaggio francese Bressolles, a nord-est di Lione, il cui sindaco pare abbia contattato Niantic chiedendo la rimozione totale del gioco nel suo paese, per garantire una maggior pace e tranquillità.  e una coppia di Detroit, ha deciso di intentare una class action contro Nintendo, Pokemon Company e Niantic stessa, per i problemi di privacy che causa la presenza di una Palestra vicino la loro abitazione.
Dall’altra parte ci sono piccole cittadine come Occoquan, negli Stati Uniti, che hanno ricevuto un’improvvisa ondata di turismo causata dai Pokemon.

Abbiamo raccolto qualche spunto che ci è sembrato interessante per orientarci all’interno dell’infinito dibattito sui Pokemon (che forse, come preannuncia Zerocalcare in una sua tavola a fumetti, finirà con l’arrivo dell’autunno).

Per tutto il resto, Pokémon Go è soprattutto un videogioco da usare per divertirsi, senza esagerare.



news
20 Novembre, 2020
Come possono i genitori favorire la consapevolezza di sé e del proprio corpo negli adolescenti? E’ possibile aiutare i propri figli ad un uso ...
10 Aprile, 2020
Riparte Pane e Internet, il progetto di alfabetizzazione digitale della Regione Emilia-Romagna. Seminari online per tutti, utili per sapersi destreggiare ...
11 Marzo, 2020
Il deep e il dark web per giovani e giovanissimi sono una realtà tutt'altro che sconosciuta. Una ricerca traccia alcune direzioni di intervento
Translate »